Il decreto del Consiglio dei Ministri con le nuove misure urgenti a sostegno dell'economia. Nessuno perderà l’anno: deroga alla norma sul minino di 200 giorni Oggi il governo, su ispirazione del comitato scientifico e dopo lunga discussione con le sette regioni interessate, nel nuovo decreto sociale sul coronavirus indicherà questo: in Lombardia, Veneto ed Emila Romagna, dove è in cura il 93 per cento dei positivi degli 821 totali del Paese, le scuole resteranno chiuse per altri otto giorni. Da oggi a sabato prossimo. Il contagio, nelle tre regioni padane, ha un'evoluzione ancora troppo veloce e l'Organizzazione mondiale della sanità ha alzato il livello di rischio globale. Le speranze di Luca Zaia, che avrebbe voluto riaprire gli istituti scolastici del suo Veneto, non possono essere abbracciate. Le aveva coltivate, le speranze, anche il neopresidente Stefano Bonaccini, che ieri a sera, tuttavia, ha accettato l'indicazione della scienza: "Il contenimento del virus ha bisogno ancora di tempo", aveva spiegato l'Istituto superiore di sanità al presidente del Consiglio.
Nel decreto, che dovrebbe arrivare sulle scrivanie dei governatori stamattina, si dirà ancora che nelle altre quattro regioni - Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e la recalcitrante Marche - gli istituti scolastici possono e debbono riaprire. Per ogni ordine e grado, infanzia compresa. Le condizioni generali in queste aree consentono il ritorno in classe degli studenti già da lunedì. E la riapertura varrà anche per le due province autonome, Trento e Bolzano: la prima aveva chiuso per coronavirus, la seconda per Carnevale. Da lunedì, anche nel Trentino Alto Adige si torna in classe.
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