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Intrepida prestazione nella quinta partita del girone di ritorno per il Sermide anche se, al termine di una turbolenta sfida contro la forte Serenissima Roncoferraro, non riesce a rimane ancora fuori dalla zona rossa della graduatoria.
CIFRE CONTROLLATE
Nel Sermide, con Lamkhanter, Paolozzi e Villani ammaccati in diversa regola e qualità e dunque tenuti tutti precauzionalmente a riposo, mister “Django” Rampani manda Michelini tra i pali, Rudatis e Travaini al centro del settore difensivo, Calzolari e Facchini sui fianchi; in mediana Barozzi, Mora, Zambelli con Dervishi un passo avanti in relazione con Moi e Vertuani in attacco.
La Serenissima Roncoferraro si schiera con Mazza in porta, Pisha e Zeroual difensori centrali, Cuttone e Marchese difensori laterali; a centrocampo Omoregieva, Sarpong, Suppi e Tibaldi a sostegno di Basso e Boukaroua in avanti.
LA MONTAGNA DI FUOCO
I punti in palio nella contesa odierna valgono tantissimo per entrambe le antagoniste. La Serenissima Roncoferraro non può più permettersi di perdere altro terreno nel suo entusiasmante inseguimento alla capolista, il Sermide deve mantenere, costi quel che costi, quel sottile ma indispensabile spazio vitale che lo separa dal fondo della classifica.
I nerazzurri roncoferraresi intonano le loro rime tecniche baciate, fatte di discreto ordine tecnico\tattico e di considerevole decisionismo caratteriale. A centrocampo Suppi e Sarpong, ricamatori nell'impostare, cercano e trovano intelligenti sponde in Omoregieva e Tibaldi, sempre in armonico intercalare con Basso e Boukaroua, perturbatori fluttuanti della difesa avversaria. La formazione sermidese, consapevole di chi ha di fronte, si regola di conseguenza. Facchini, Rudatis e “Capitanfuturo” Travaini non si allontanano dai loro sedici metri e Calzolari si slancia nelle sue galoppate in avanti col bilancino; in mediana Barozzi, Mora e Zambelli, solisti di falce e martello, strappano e tamponano con proletaria qualità tecnica ed atletica; sullla linea avanzata è Vertuani che, navigatore di lungo corso, dirige l'opera di costruzione sermidese, sufficientemente coadiuvato dal giovanile ardore di Moi e dalla intraprendente esperienza di Dervishi.
Il copione di reciproco contenimento recitato a soggetto dalle due rivali è sciorinato talmente bene che la sfida non regala emozioni degne di cotanto nome al numeroso pubblico sulle ramblas del “Comunale Nuovo” di Sermide se non a poco più di un quarto d'ora dall'intervallo, quando i padroni di casa passano in vantaggio. Calzolari, in un raro inserimento propulsivo dal pretorio, entra in area avversaria dove è affrontato da Omoregieva e sbattuto a terra. Il signor Perazzi di Brescia, giovanissimo arbitro dell'incontro, assegna la massima punizione, calciata sufficientemente angolata da Dervishi: il portiere nerazzurro però è strepitoso, si distende in tuffo sulla sua destra toccando e smorzando la traiettoria della palla che tuttavia prosegue la sua corsa e valica di mezza spanna la linea di gesso.
La reazione del collettivo ospite è pronta ed è all'insegna dell'intensificazione ragionata dell'irruenza proiettiva verso la porta sermidese. Ad una decina scarsa di minuti dal riposo è sfortunata la compagine roncoferrarese perchè Boukaroua si infortuna cadendo a terra in modo scomposto ed è rilevato da Micheloni. Non si abbattono i nerazzurri che al penultimo minuto della frazione fanno come le prove generali del pareggio. Volatona sulla destra di Omoregieva che vibra una stoccata radente deviata ma non trattenuta da Michelini: sulla sfera piomba in piena corsa Basso che però calcia alto, pur con la porta spalamcata davanti. Ma la gioia è rinviata di un giro di lancette, quando si accende una caotica mischia nei pressi della mezzaluna dell'area sermidese dove la palla finisce sotto il naso di Tibaldi che la controlla e con una stangata imparabile la manda in fondo al sacco sermidese.
VALZER RONCOFERRARESE
Le due contendenti si ripresentano in campo per disputare il secondo tempo con gli stessi elementi del primo ma le antifone sono cambiate. L'undici biancoblù arretra il suo raggio d'azione mentre avanza quello della formazione nerazzurra, la cui azione di costruzione è sempre più all'insegna del consociativismo. Il dialogo tecnico tra Sarpong e Suppi è sottile e frizzante; nel settore centrale della mediana le trame propositive di Omoregieva e Tibaldi, con Cuttone e Marchese flottanti dal quadrilatero di retroguardia raggiungono Basso e Micheloni, bacchettatori vellutati della intera difesa avversaria. Dopo una dozzina di minuti è l'inesauribile Omoregieva che si produce in una dirompente percussione centrale fino al cospetto di Michelini e solo un prodigioso recupero in spaccata sulla palla di Rudatis gli impedisce di battere a colpo sicuro. Passa poco più di un minuto e gli ospiti passano in vantaggio. Sarpong e Rudatis corrono spalla a spalla ma un istante prima di affondare il contrasto il difensore sermidese cede di colpo; la punta nerazzurra è liberissima di crossare sottoporta dove Omoregieva giunge puntuale alla deviazione vincente. Prima della ripresa del gioco palla al centro Rudatis, infortunatosi appunto nell'azione precedente, è sostituito da Mazziotti che debutta in questa stagione dopo più un anno di assenza dai campi di gioco. Trascorrono poco più di cinque minuti e la squadra nerazzurra effettua il secondo cambio: esce Suppi ed entra Kadric. Un minuto dopo è il Sermide che procede al suo primo avvicendamento: fuori Moi e dentro Amarai. Passano altri cinque minuti scarsi ed i biancoblù sono costretti a sostituire Facchini vittima di crampi: al suo posto entra F.Massarenti.
PREGIUDIZIALI DI COSTITUZIONALITA'
Il riassetto dei moduli non porta a cambiamenti sostanziali nel dipanarsi della via via sempre più ingarbugliata matassa della partita. Quello che determinerà una autentica ed irreversibile mutazione genetica del confronto sono un paio di decisioni arbitrali capitate in rapida e micidiale successione. Kadric è lanciatissimo verso i legni sermidesi, in piena area di rigore è rimontato da Mazziotti che lo spinge da dietro atterrandolo: il direttore di gara, che in precedenza aveva chiuso un occhio su diverse contingenze di gioco, questa volta li tiene chiusi entrambe e fa proseguire. L'undici roncoferrarese si sente come frodato, freme appassionatamente ma ancor si trattiene. Passano poco più di tre minuti e si scatena il finimondo. La compagine di casa è all'attacco con Amarai che mette la palla al centro dell'area di porta roncoferrarese dove Calzolari spunta fuori da un assembramento vorticoso e colpisce di testa. Mazza ha un riflesso condizionato da pantera ed allontana la palla che però a giudizio dell'arbitro, ha oltrepassato la linea virtuale di porta. La decisione del signor Perazzi è come il cadere di un salterello acceso in una polveriera (1)
Si formano tumultuanti capannelli di giocatori, dove si intromettono anche elementi dalle due panchine avversarie, taluni in veste di agitatori, altri di pacificatori. Trascorrono alcuni minuti di indecoroso e mortificante parapiglia, durante il quale l'arbitro, frastornato e convulso, si aggira per il terreno di gioco apparendo come un vaso di terra cotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro” (2).
Al ritornar di una calma più apparente che reale, vengono espulsi sia Zeroual che l'allenatore nerazzurro Veneziani. La gara riprende ma in un clima surreale. Il collettivo roncoferrarese ha smarrito quasi completamte la dose di calma e di lucidità psicologica necessaria per poter tentare di ribaltare di nuovo il punteggio a proprio favore. A cinque minuti scarsi dal novantesimo nelle sue file è Granini che subentra a Basso mentre proprio al novantesimo nel collettivo sermidese Barozzi è sostituito da Merighi. Subito dopo sul piede di Amarai capitava la più ghiotta delle occasioni per realizzare il gol risolutore, ma un difensore avversario riusciva a rinviare la palla.
Dopo il triplice fischio, nella zona antistante gli spogliatoi, si verifica un altro tafferuglio che il vecchio cronista non ha più né la forza né l'ispirazione letteraria di raccontare ma per dovere di ufficio canonico relaziona che vengono sanzionati con l'espulsione i giocatori Boukaroua e Michelini ed i dirigenti della Serenissima Roncoferraro A.Villani e Volpato.
NOTA 1 da ALESSANDRO MANZONI : I Promessi Sposi (capitolo 12 )
NOTA 2 da ALESSANDRO MANZONI : I Promessi Sposi ( capitolo 1 )
Le altre gare della domenica
Castelverde – Castelvetro 0-0
Curtatone – Porto 0-1
Gonzaga – Grumulus 3-1
Sesto – PSG 3-1
Torrazzo – Pralboino 1-3
Verolese – Marmirolo 0-2
Rimane ancora rinviata a data da destinarsi Verolese – Pralboino
Al comando della classifica provvisoria si conferma il Marmirolo con 45 punti. Seguono Serenissima Roncoferraro 35 – Gonzaga e Pralboino 33 – Castelvetro 28 – Porto 27 – Grumulus 23 – Verolese 22 – Curtatone 21 – Sesto 20 – SERMIDE 19 – Castelverde 17 – Torrazzo Malagnino 15 – PSG 10
Domenica 20 marzo, la squadra biancoblù disputerà in trasferta la “madre di tutte le sfide”, affrontando la capolista Marmirolo: fischio d'inizio alle ore 14.30
foto 1: da sin. Mazziotti, Calzolari, Merighi
foto 2: in alto il Sermide
foto 3: in basso Serenissima
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